Dalla savana alla tundra, nessun ecosistema è immune al fuoco. Dall'analisi dei dati raccolti tra il 2000 e il 2015 emerge che l'85% della superficie bruciata ogni anno appartiene alla savana tropicale, che rappresenta anche solo il 19% della terra emersa. Gli incendi boschivi hanno dimensioni geografiche molto più ridotte ("appena" il 10% del totale) ma conseguenze molto più gravi per il clima, perché rappresentano un quarto della CO2 rilasciata nell'atmosfera. Nel complesso, la quantità di CO2 dovuta agli incendi è equivalente a quella emessa in un anno dall'intera Unione Europea.
I gas climalteranti fanno parte di una lunga lista di danni da incendio. Di per sé le vittime sono tra le cento e le quattrocento all'anno, ovvero lo 0,2% di quelle dovute a fenomeni naturali. Se questa percentuale è relativamente contenuta, è anche vero che 340mila morti premature ogni anno sono dovute a malattie respiratorie e cardiovascolari contratte respirando il fumo.
L'impatto sulle comunità, inoltre, è immediato e sconvolgente. Nel solo 2017 circa 550mila persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case a causa delle fiamme. La stagione degli incendi del 2015 in Indonesia ha portato alla chiusura delle scuole, lasciando a casa circa 5 milioni di studenti.
Flora e fauna hanno ancora meno possibilità di difendersi. La catastrofica stagione degli incendi australiana del 2019-2020 ha portato 26 specie animali autoctone pericolosamente vicine all'estinzione, distruggendo oltre il 30% del loro habitat. Gli studiosi parlano di sette miliardi di piante distrutte o rovinate. La minaccia alla biodiversità è tangibile.
Infine, bisogna tenere conto delle perdite economiche. Nel solo 2019 il turismo australiano ha dovuto dire addio a 2,9 miliardi di dollari di ricavi. Un problema gravissimo anche in Indonesia, dove ogni anno vengono cancellate migliaia di prenotazioni. Soffrono anche le casse pubbliche, perché inevitabilmente sopportano le spese necessarie per prevenire e domare le fiamme. Per gli incendi del 2015 in Indonesia, questo esborso è stimato in 16 miliardi di dollari, ovvero l'1,9% del PIL nazionale. Nel 2018 ha raggiunto i 50 miliardi di dollari negli USA. (fonte: lifegate.it)
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