Dopo la pandemia, solo una ripresa verde ed equa può salvare il pianeta

Se sommiamo i vari pacchetti di stimolo lanciati a livello internazionale per uscire dalla crisi economica innescata dal coronavirus - 750 miliardi di euro di Next Generation Eu, lo strumento di sostegno finanziario lanciato dalla Commissione Europea, i 1.800 miliardi di dollari di Heroes Atto messo a punto dalla Casa Bianca, i 108 trilioni di yen messi sul tavolo dal Giappone, che corrispondono a un quarto del suo PIL, si arriva a un totale compreso tra 10.000 e 12.800 miliardi di euro. Un volume di denaro impressionante, che potrebbe davvero dare una svolta alla vita del Pianeta e delle persone. Peccato, però, che solo una quota residua - tra il 3 e il 5% - sia attualmente destinata alla transizione verde.

E' quanto emerge da un nuovo rapporto della rete C40, l'alleanza dei sindaci delle maggiori città del mondo. Dipinge anche un quadro di ciò che le nostre società potrebbero diventare se questi fondi fossero investiti in una ripresa verde ed equa. Una ripresa verde e equa è in grado di creare oltre 50 milioni di posti di lavoro tra le quasi cento città della rete C40 e la loro filiera. Circa un terzo in più rispetto a quelli che sarebbero generati semplicemente mantenendo le attuali infrastrutture inquinanti. Con la ricostruzione accelerata, invece, potrebbe arrivare a 80 milioni.

L'inquinamento atmosferico nelle grandi aree urbane diminuirebbe di quasi il 30%, evitando 270.000 morti premature nel prossimo decennio. I benefici economici associati al salvataggio di queste vite sono stimati in 280 miliardi di dollari. Allo stesso tempo verrebbe rimossa la possibilità di una nuova pandemia simile a quella del coronavirus, poiché - come è stato ampiamente dimostrato nella letteratura scientifica - la distruzione degli habitat naturali favorisce il 'salto delle specie' dall'animale all'uomo. Una popolazione più sana è anche un onere più leggero per i sistemi sanitari pubblici, che sono già stati severamente testati negli ultimi mesi. Nel dettaglio, al minor numero di ricoveri ospedalieri per sindromi cardiovascolari e respiratorie corrisponderebbe un risparmio di 1.400 miliardi di dollari.
Continuando come al solito, le emissioni di gas serra nell'atmosfera sono destinate ad aumentare. Con la ricostruzione verde, invece, potrebbero dimezzarsi tra il 2020 e il 2030. Questo ci mette sulla buona strada per contenere l'aumento delle temperature medie globali entro 1,5 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali, come previsto dall'Accordo di Parigi sul clima.

Il Covid-19 ha messo a nudo le profonde disuguaglianze nelle nostre economie, società e legislazioni. I sindaci sanno che non basterà tornare alla normalità: dobbiamo costruire città più sane, resilienti e inclusive nel mondo. Mentre dobbiamo continuare a concentrarci sulla prevenzione dell'ulteriore diffusione del virus e sulla risposta ai bisogni immediati delle nostre comunità colpite, siamo anche chiamati a fornire una visione a lungo termine e prepararci al meglio, una ripresa verde ed equa è l'unico possibile. (fonte: lifegate.it)

Mentre i governi e le istituzioni sviluppano politiche per la ripresa e lo sviluppo, tutti noi possiamo agire per migliorare la nostra salute e la salute del pianeta. Adottare uno stile di vita ecologico, utilizzare energie rinnovabili, mangiare cibo vegano biologico locale, abbandonare la plastica monouso, ridurre il riutilizzo, riciclare. Prova i nostri prodotti ecologici riutilizzabili naturali , dì sì alla vita, grazie terra! 🌿

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