Circa 9 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica vengono scaricati dai fiumi nei mari e negli oceani del mondo ogni anno

Ogni anno circa 9 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica vengono scaricati dai fiumi nei mari e negli oceani del mondo. L'86% degli sversamenti proviene dai fiumi asiatici di Cina, India, Sud-est asiatico e Indonesia. Il resto proviene dai fiumi dell'Africa (7,8%), Sud America (4,8%), Centro e Nord America (1%) ed Europa (0,4%). Le immagini raccolte negli ultimi 35 anni dalla NASA mostrano che negli oceani si sono formate almeno sette enormi isole di plastica, la più grande delle quali è il Great Pacific Garbage Patch, noto anche come Pacific Trash Vortex.

Negli oceani, la combinazione di radiazione solare e acqua salata accelera la frammentazione della plastica: le microplastiche, "confuse" con il fitoplancton, entrano nella catena alimentare dei pesci e sono fisicamente competitive con la principale fonte alimentare dei pesci. Le previsioni sono drammatiche: se non si interrompe lo sversamento dei rifiuti di plastica, secondo molti studi di prestigiose istituzioni scientifiche entro il 2050 negli oceani ci sarà più plastica che pesci, e almeno il 95% della fauna ittica avrà ingerito microplastiche.

La prevenzione dell'inquinamento da plastica dei mari e degli oceani è possibile solo attraverso l'implementazione di sistemi efficienti di gestione dei rifiuti di plastica per il riciclaggio e il riutilizzo. Il passaggio da un'economia lineare ("produce, use and cast") a un'economia circolare ("produce, usa e riutilizza, ricicla, riutilizza, riduci") è fondamentale. I dati mostrano che i paesi (dall'Europa alla Cina e agli USA ) sono lontani dal "chiudere" il ciclo dell'economia circolare: la maggior parte del materiale attualmente riciclato non raggiunge la fase di riutilizzo. In particolare, per Europa e Stati Uniti, si segnala che fino al 2017 almeno la metà del materiale riciclato materiale è stato esportato in Cina (8 milioni di tonnellate), ed è stato quindi escluso dal processo di riutilizzo.

Il processo industriale di riciclo e riutilizzo della plastica richiede innovazione nelle tecnologie di riciclo per migliorare la qualità dei materiali e misure di incentivazione sul mercato per sostenere i prodotti riciclati rispetto a quelli risultanti dall'uso di plastica vergine. Sono inoltre necessari standard globali efficaci e un'azione volontaria da parte delle aziende per promuovere l'adozione delle bioplastiche, in particolare di quelle biodegradabili, che ora possono sostituire più della metà delle plastiche convenzionali senza effetti negativi sulla qualità del prodotto. Gli impegni volontari delle aziende rispondono ad una maggiore consapevolezza dei consumatori e rappresentano un passaggio fondamentale sia per diffondere la cultura del riciclo e del riuso, sia per promuovere e sostenere politiche pubbliche e misure di incentivazione a favore dei prodotti riciclati e biodegradabili. (fonte: Focus.it)

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