Cop26, steps forward and problems to be solved in the first draft of the agreement

Cop26, passi avanti e problemi da risolvere nella prima bozza dell'accordo

10 novembre: pubblicata la prima bozza della dichiarazione finale al Cop26.

Per la prima volta appare un riferimento alla necessità di abbandonare il carbone e fermare i sussidi ai combustibili fossili.
È stata inserita la decisione di adottare un piano di lavoro per rivedere gli impegni a breve termine e non perdere la possibilità di raggiungere l'obiettivo di 1,5 gradi. Le Parti affermano di "accogliere favorevolmente" la prima parte del nuovo rapporto dell'IPCC, il Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici, secondo il quale molti effetti del riscaldamento globale causato dalle attività umane sono ormai irreversibili. E chiedere espressamente ai capi di Stato e di governo di lavorare per aumentare l'azione nei settori chiave per la lotta al cambiamento climatico, anche stabilendo impegni concreti a breve termine. Ma anche tenendo conto degli ulteriori annunci fatti dai governi nei giorni scorsi, il Climate action tracker indica che non saremmo scesi sotto i 2,4 gradi: infinitamente più dell'obiettivo più ambizioso dell'Accordo di Parigi di restare il più vicino possibile a 1,5 gradi.

Manca una data specifica per la neutralità del carbonio. La proposta di accelerare l'uscita dal carbone e, soprattutto, la fine dei sussidi concessi ai combustibili fossili non specifica concretamente né quando né come farlo. Le sole nazioni del G20, dall'anno di approvazione dell'Accordo di Parigi, il 2015, hanno concesso a carbone, petrolio e gas 3.300 miliardi di dollari. Un valore definito "sconsiderato" dagli autori dello studio. Invece di indicare la necessità di raggiungere la carbon neutrality ad una certa data, il 2050, si è preferito indicare la formula, molto più vaga, “intorno alla metà del secolo”. Questo rischia di dare un ampio margine alle nazioni che non credono di volersi impegnare in maniera stringente.

Gli stanziamenti attuali sono insufficienti per rispondere al peggioramento degli impatti dei cambiamenti climatici nelle nazioni più povere della Terra. I 100 miliardi di dollari all'anno promessi per la prima volta alla Cop15 di Copenaghen nel 2009 non sono mai stati stanziati completamente da allora.

Sulla trasparenza nella rendicontazione dei progressi in termini di riduzione delle emissioni, il divario sembra quasi incolmabile. L'obiettivo è concordare una rete comune che possa consentire un monitoraggio efficace e non discutibile dei progressi di ciascuna nazione nella riduzione delle emissioni di gas serra. Diverse nazioni hanno chiesto la possibilità di poter omettere alcuni dati nella rendicontazione comune. Secondo le fonti, non è escluso che il punto venga completamente accantonato, per l'impossibilità di raggiungere un accordo.

Mentre i governi e le istituzioni sembrano lontani dall'intraprendere azioni concrete a beneficio del Pianeta e di tutti noi, tutti noi possiamo fare la nostra parte: adottare uno stile di vita eco-friendly, utilizzare le energie rinnovabili, i mezzi pubblici, camminare di più, mangiare cibo vegano biologico locale, riduci, riutilizza, ricicla, rimuovi la plastica dalla tua vita. Le nostre scelte quotidiane cambiano il mondo!

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