Green Deal europeo

Abbiamo bisogno della natura, dalle fronde dei faggi agli orsi bruni, dai ruscelli agli organismi unicellulari, e la sua conservazione è il nostro futuro. La natura ci nutre, disseta e ci fa respirare, e non solo, contribuisce in modo determinante al nostro equilibrio psicofisico. La pandemia di Covid-19, frutto del nostro miope abuso degli ecosistemi, ha reso ancora più evidente questa esigenza, evidenziando il legame tra la nostra salute e quella degli ambienti naturali. La protezione della biodiversità e il ripristino degli ecosistemi danneggiati è quindi necessario per prevenire future pandemie e cercare di ridurre al minimo gli effetti dei cambiamenti climatici. L'UE ha elaborato un piano per rendere sostenibile l'economia del Vecchio Continente, il Green Deal europeo.

L'attuale rete di aree protette si è rivelata insufficiente per salvaguardare la biodiversità, pertanto si prevede di ampliarla e di proteggere almeno il 30% della superficie terrestre e il 30% della superficie marina nell'UE. Attualmente solo il 3% del territorio e meno dell'1% delle aree marine sono rigorosamente protette nell'UE. Tra le aree che necessitano di protezione speciale vi sono le foreste primarie e secolari che sopravvivono ancora in Europa, tra gli ecosistemi più ricchi di biodiversità e che contribuiscono maggiormente al sequestro del carbonio. L'UE ha esortato gli Stati a piantare 3 miliardi di nuovi alberi entro il 2030. Questo obiettivo non solo sosterrà la biodiversità e aiuterà a raggiungere gli obiettivi climatici, ma creerà anche opportunità di lavoro legate alla piantumazione e alla cura degli alberi. La riforestazione è particolarmente utile nelle città, che sono più vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico.

L'agricoltura chimica è una delle principali cause del declino della biodiversità, pertanto occorre sostenere e incoraggiare la transizione verso pratiche agricole sostenibili. Il miglioramento delle condizioni e della diversità degli agroecosistemi aumenterà la resilienza del settore ai cambiamenti climatici e agli shock socioeconomici, creando al contempo nuovi posti di lavoro. L'UE chiede che il 25% dei terreni agricoli dell'UE sia coltivato in modo biologico entro il 2030. Inoltre, è prevista una riduzione del 50% dei pesticidi chimici per fermare l'allarmante declino degli uccelli e degli insetti impollinatori, sui quali la salute degli ecosistemi e la nostra sicurezza alimentare dipende in larga misura. Infine, il 10% dei terreni agricoli sarà mantenuto intatto (o comunque presenterà un elevato grado di diversità paesaggistica) per fornire spazio e riparo a piante e animali selvatici.

I corsi d'acqua sono tra gli ambienti sui quali l'uomo ha influito maggiormente, depredato e frazionato con dighe e sbarramenti, alterandone profondamente la composizione. Queste azioni hanno avuto un impatto negativo sia sulla biodiversità che sui centri abitati, che sono più esposti alle inondazioni. La nuova strategia prevede il ripristino della libera circolazione di almeno 25.000 chilometri di corsi d'acqua entro la fine del decennio, attraverso l'eliminazione delle barriere, che impediscono il passaggio dei pesci migratori, e il ripristino delle pianure alluvionali e delle zone umide.

Gli spazi verdi nelle aree urbane e periurbane sono essenziali per ridurre i livelli di inquinamento e per garantire il nostro benessere fisico e mentale. Per riportare la natura nelle città, la Commissione invita le città europee con almeno 20.000 abitanti a sviluppare ambiziosi piani di sviluppo del verde urbano entro la fine del 2021. Le città dovrebbero anche contribuire a migliorare i collegamenti tra gli spazi verdi, eliminare l'uso di pesticidi, limitare l'eccessivo sfalcio del verde urbano e altre pratiche dannose per la biodiversità.

La pesca industriale ha sconvolto gli ecosistemi marini e decimato drasticamente le popolazioni di molte specie. È quindi necessario invertire questa tendenza prima che gli stock ittici crollino e le specie più sensibili si estinguano. Gli Stati membri dovranno attuare piani per ridurre l'impatto delle loro attività marittime e proteggere gli ecosistemi marini entro il 2021.

L'inquinamento è un fattore chiave nella perdita di biodiversità e ha un grave impatto sulla nostra salute. Un gran numero di specie, il cui elenco viene costantemente aggiornato, sono minacciate da pesticidi, prodotti chimici, acque reflue e rifiuti. La strategia dell'UE consiste nel ridurre drasticamente l'inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo. Ad esempio, è prevista una riduzione dell'uso di fertilizzanti di almeno il 20%.

Gli obiettivi fissati dalla nuova strategia sono indubbiamente positivi, ma affinché le singole nazioni li rispettino, devono essere resi vincolanti.

In attesa delle azioni dei governi, tutti noi possiamo fare la nostra parte in questa fondamentale transizione verso una green economy. Come consumatori, abbiamo il potere di scegliere prodotti eco-compatibili e adottare uno stile di vita verde, che accelererà il processo.

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