Il 29 settembre ricorre la Giornata internazionale di sensibilizzazione sulla perdita e lo spreco alimentare indetta lo scorso anno dalla FAO. Agire per ridurre la perdita di cibo è fondamentale per creare sistemi alimentari sostenibili e contribuire alla salute del Pianeta, e questo deve tradursi in cambiamenti comportamentali, così come investimenti in tecnologia e infrastrutture in vista degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030.
Sprechiamo il cibo perché dimentichiamo di averlo comprato e perché ne compriamo e cuciniamo troppo. Il cibo perso e sprecato rappresenta il 38% del consumo totale di energia nel sistema alimentare globale. Inoltre, l'8-10% delle emissioni globali di gas serra è associato al cibo che non viene consumato. Il 6% del totale dei prelievi d'acqua e il 30% della superficie agricola mondiale viene utilizzato per produrre cibo che viene poi perso o sprecato. Traducendo questi numeri in costi economici, parliamo di costi ambientali di 700 miliardi di dollari e costi sociali di 900 miliardi di dollari.
Azioni contro lo spreco: recupero, ridistribuzione, compostaggio sono le parole chiave per ridurre le perdite e gli sprechi a partire dall'ambiente domestico, dove si spreca cibo a prescindere dai livelli di reddito della regione o del Paese. Gli alimenti più sprecati sono i più deperibili, come frutta, verdura e pane fresco.
Ognuno può fare la sua parte. Come? La FAO suggerisce piccole azioni: fare una lista della spesa ed evitare acquisti in grandi quantità spinti da promozioni, scegliere uno scaffale in frigorifero da dedicare ai prodotti in scadenza, misurare le porzioni di cibo, condividere gli avanzi e le eccedenze con vicini, parenti e amici.
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