Il cibo ecologico è una delle sfide più importanti del momento. Ma secondo alcuni l'agricoltura biologica è ancora una risorsa troppo piccola e inefficiente sul fronte della resa per garantire a tutti un'alimentazione sostenibile. Studi recenti di diverse università europee hanno concluso che nel 2050 l'agricoltura biologica potrebbe sfamare l'intera popolazione europea, stimata a quella data in 600 milioni di persone, e sarebbe in grado di ridurre l'inquinamento delle acque e le emissioni di gas serra.
Essenziale è la necessità di ridurre il consumo di carne, che consentirebbe di limitare gli allevamenti intensivi ed eliminare le importazioni di mangimi. Oggi in Europa il 55% della dieta è a base di proteine di origine animale (carne, latte, uova e pesce), ovvero il doppio del consumo raccomandato da FAO e OMS. Un cambiamento positivo sia per la salute delle persone che per la sostenibilità ambientale.
La rotazione delle colture consente di evitare fertilizzanti azotati sintetici e pesticidi.
Occorre tornare a un rapporto equilibrato tra colture e allevamento: ci sono suoli impoveriti per l'assenza di bestiame, e altri economicamente penalizzati dalla mancanza di raccolti per l'eccessiva separazione tra campi agricoli e animali.
Il ritorno a un rapporto complementare tra animali e colture permetterebbe di difendere la biodiversità del territorio e di contenere il declino delle api, che torneranno così a godere di una dieta più equilibrata in grado di fortificare il proprio sistema immunitario.
Tutti possiamo aiutare: mangiare cibo vegano biologico, piantare fiori nel tuo giardino o balcone, supportare gli apicoltori.
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