L'Overshoot Day è la giornata che indica l'esaurimento ufficiale delle risorse rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare in 365 giorni. La data cambia di anno in anno a seconda della velocità con cui queste risorse vengono sfruttate, ed è calcolata dal Global Footprint Network (Gfn), un'organizzazione internazionale che si occupa di contabilità ambientale e calcola l'impronta ecologica. Al momento, la popolazione mondiale consuma l'equivalente di 1,6 pianeti all'anno e si stima che entro il 2030 potrebbe raggiungere due pianeti. Ma non dobbiamo dimenticare che abbiamo un solo pianeta. Possiamo parlare di Giornata mondiale dell'Overshoot, come in questo caso, ma anche del National Overshoot Day quando ogni Paese ha una data in cui esaurisce le risorse.
Dall'inizio degli anni '70 l'umanità ha iniziato a consumare più di quanto la Terra producesse e da allora il giorno in cui il limite viene superato arriva sempre prima, a causa della crescita della popolazione mondiale e dell'espansione dei consumi nel mondo. Fino ad ora, non c'è mai stato un ritardo così significativo come in questo 2020. Il 1971 è stato il primo anno in cui l'umanità ha iniziato a esaurire presto le risorse, terminando il 21 dicembre. Da quel momento in poi, la tendenza non si è mai invertita in modo così importante. Il 2019 è stato l'anno in cui l'umanità ha consumato più rapidamente le risorse messe a disposizione dal Pianeta.
Il giorno di Overshoot 2020 corrisponde al 22 agosto, tre settimane dopo il 2019, quando è caduto il 29 luglio. "La data riflette una riduzione del 9,3% dell'impronta ecologica dell'umanità tra il 1 gennaio e il giorno di Overshoot rispetto all'anno precedente. Si tratta di un risultato delle misure di contenimento attuate in tutto il mondo in risposta alla pandemia", ha affermato il Gfn. "La riduzione della raccolta del legname e delle emissioni di CO2 da combustibili fossili sono i due principali fattori alla base dell'inversione storica del trend di lungo periodo dell'impronta ecologica globale. Le emissioni di carbonio sono infatti diminuite del 14,5%, mentre il consumo di prodotti forestali è diminuito del 8,4%.
Purtroppo, tuttavia, questa riduzione dell'impronta ecologica non è ancora un'inversione intenzionale di questa tendenza. L'umanità si è trovata unita dall'esperienza comune della pandemia, rendendosi conto di quanto siano interconnesse le nostre vite. Tuttavia, non possiamo ignorare la profonda disuguaglianza nelle nostre società e le tensioni sociali, economiche e politiche che sono state esacerbate da questo disastro globale. Mettere il concetto di rigenerazione delle risorse da parte del pianeta al centro dei nostri sforzi di ricostruzione e recupero può aiutare a correggere sia gli squilibri nella società umana che nel nostro rapporto con il Pianeta". (fonte: lifegate.it)
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