Il Piano per la Biodiversità approvato dalla Commissione Europea prevede che il 25% dei terreni agricoli sia coltivato con metodo biologico.

La Commissione Europea ha presentato il Biodiversity Plan, documento che fa parte del Green New Deal, il Green Pact europeo che mira a fare dell'Europa il primo continente CO2 neutrale entro il 2050. La nuova strategia propone azioni e impegni ambiziosi per arrestare la perdita della biodiversità in Europa e nel mondo e trasformare i nostri sistemi alimentari in standard di riferimento globali. Affronta le principali cause di perdita di biodiversità, come l'uso non sostenibile della superficie terrestre e marina, lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, l'inquinamento e le specie esotiche invasive. Propone, tra l'altro, di rafforzare l'agricoltura biologica e altre pratiche agricole rispettose della biodiversità. La strategia "Dal produttore al consumatore" prevede una riduzione del 50% nell'uso di pesticidi e rischi correlati, una riduzione del 20% nell'uso di fertilizzanti e un obiettivo del 25% dei terreni agricoli utilizzati per l'agricoltura biologica.

L'agricoltura biologica può dare un importante contributo alla protezione dell'ambiente e alla riduzione delle emissioni. I sistemi di agricoltura biologica utilizzano il 45% in meno di energia rispetto ai sistemi di agricoltura convenzionale e producono il 40% in meno di gas serra rispetto ai metodi di agricoltura convenzionale. Inoltre, l'agricoltura biologica vieta l'uso di sostanze chimiche di sintesi, uno dei principali fattori che influenzano la diversità biologica, insieme alla perdita di habitat e al cambiamento climatico. Questi possono avere effetti tossici a breve termine negli organismi direttamente esposti o effetti a lungo termine che causano cambiamenti nella catena alimentare.

Il taglio del 50% dei pesticidi è uno degli obiettivi più ambiziosi, che richiederà, anche nell'agricoltura convenzionale, innovazioni sviluppate in agricoltura biologica con tecniche e approcci di origine naturale, in alternativa alla chimica di sintesi. Queste tecniche basate su sostanze di origine naturale e minerale consentono la gestione di parassiti e patogeni nocivi in base allo studio della loro biologia e del loro comportamento.

Le aree coltivate con il metodo biologico, secondo i dati diffusi dall'Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), sono molto utili nel sequestro dell'anidride carbonica. Ogni ettaro di suolo biologico è in grado di immagazzinare almeno mezza tonnellata di carbonio ogni anno e la produzione biologica richiede in media il 30% in meno di energia per unità di prodotto. I suoli biogestiti sono inoltre in grado di trattenere più acqua rispetto a quelli tradizionali, garantendo così una resa migliore nel caso sempre più frequente di scarse precipitazioni. (fonte: lifegate.it)

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