Già nel 2017 le cosiddette falene della cera (Galleria mellonella), parassiti che vivono nei favi delle api, sono diventate famose perché un'apicoltore dilettante ma esperta biochimica italiana, Federica Bertocchini, ha scoperto per caso che possono nutrirsi di plastica.
Ora una nuova ricerca, pubblicata su Proceedings of the Royal Society B, si concentra su come queste larve siano in grado di digerire efficacemente la plastica, sperando di imparare da loro come sviluppare una soluzione all'inquinamento.
Le falene della cera sono dotate di microbi intestinali essenziali nel processo di biodegradazione della plastica. Questo processo sembra dipendere da una sinergia tra i bruchi ei loro batteri intestinali per accelerare la degradazione del polietilene. Una specie di batteri nell'intestino di queste larve è in grado di sopravvivere sulla sola plastica per un anno intero, ma batteri e bruchi hanno più successo quando lavorano insieme. Fondamentalmente, il microbioma e l'ospite lavorano in sinergia per un efficace metabolismo plastico. Piuttosto che una singola specie di batteri, è molto probabile che diverse specie lavorino insieme per facilitare questo processo.
Questi bruchi non possono essere considerati una soluzione immediata all'inquinamento da plastica, c'è ancora molto lavoro da fare per capire come questi piccoli animali, e i microbi nel loro tubo digerente, lavorino insieme. Solo allora sarà possibile, semmai, adattare quanto appreso e replicarlo su larga scala.
Un problema è sicuramente come gestire la sostanza tossica che le tarme espellono quando vengono alimentate con la plastica. I ricercatori hanno scoperto che i bruchi potrebbero sopravvivere mangiando sacchetti di plastica per una settimana e che 60 di loro potrebbero consumare circa 30 centimetri durante quel periodo. Allo stesso tempo, tuttavia, stavano producendo un alcol noto come glicole. Dato che questi bruchi non ci hanno ancora svelato tutti i loro segreti per smaltire la plastica, dobbiamo fare tutto il possibile per ridurne l'uso! (fonte: Greenme.it)
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